
Il Medioevo tra Pisani, Aragonesi e Dalmazio Sanjust
il Medioevo di Monserrato fu caratterizzato dall'appartenenza al Giudicato di Cagliari e, dal 1258, ai Pisani. Dopo la conquista degli Aragonesi il paese, allora detto Pauli, subì la peste del 1348 e fu coinvolto nella ribellione del 1366 di Eleonora d'Arborea, cui mise fine la battaglia di Sanluri del 1409
In epoca medioevale Monserrato,
allora detta Pauli cioè palude per
la conformazione stagnante del terreno, non subì mai una forte influenza
Bizantina e venne inclusa nella curatoria del Campidano all’interno del Giudicato
di Cagliari. Nel 1258 alcuni funzionari pisani entrarono in possesso dell’area
e la amministrarono fino al 1324, quando subentrarono finalmente gli Aragonesi dopo il trionfale sbarco dell’anno
precedente a Palmas, vicino Sant’Antioco.
A partire da questo momento, Monserrato-Pauli fu concessa in
feudo a vari nobili catalani, subendo nel 1348 il terribile flagello della
peste. Nel 1366 venne coinvolta nella ribellione di Mariano IV contro gli
Iberici quando, in seguito alla nomina a feudatario di Guglielmo Canelles, le truppe di Eleonora d’Arborea decisero di
occupare tutta l’area. Pauli tornò al regno di Sardegna il 30 giugno del 1409, dopo
la battaglia di Sanluri che sancì la
vittoria definitiva degli Aragonesi e la disfatta degli Arborensi.
Nel 1426 il villaggio fu concesso a Dalmazio Sanjust, conte di San Lorenzo, fautore di un risanamento improntato
all'agricoltura e alle coltivazioni vinicole. Fu l’inizio di un periodo di
sviluppo e tranquillità bruscamente interrotto dalle incursioni barbare e piratesche che a partire dal tardo
Quattrocento flagellarono le coste sarde costringendo gli abitanti di Pauli ad
abbandonare la zona fino alla metà del Cinquecento. Il toponimo del borgo
sarebbe comunque rimasto Pauli fino al 1888, allorché venne cambiato in quello
attuale con un Regio Decreto.